Facebook mi chiede a cosa sto pensando…
In questi giorni di incendi più o meno gravi ho avuto modo di constatare che, con buona pace per chi dice che i sardi sono ignoranti, la cosa non è vera… e lo posso dimostrare. Si intendono di calcio più di allenatori con esperienza decennale, conoscono l’archeologia e le metodiche di scavo più di chi ha speso anni sui libri a studiare e si è spaccato la schiena sotto il sole in cantieri di scavo, e – udite udite! – adesso si intendono anche di antincendio! Non so se questo anche grazie alle IMMONDE CAZZATE riportate dai soliti pennivendoli. Parlando di antincendio mi son sentito dire che in Sardegna è solo grazie ai mezzi aerei che non finiamo arrosto, per cui signori del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale, l’Ente Foreste con tanto di vedette, le Compagnie Barracellari, la Protezione Civile, i Vigili del fuoco potrebbero tranquillamente stare a casa in quanto inutili. Purtroppo però, parlando dal di fuori della macchina antincendio di cui mi onoro di far parte da ben 18 anni, il cittadino si fa un idea di qualcosa in base a quanto legge o sente, e a dire il vero i media preferiscono dar risalto alle evoluzioni di un elicottero o allo sgancio di un Canadair piuttosto che all’omino vestito di tuta AIB tutto sudato per il gran calore che dopo l’incendio sputa saliva mista a cenere. Ciò che voglio dire, cari miei professoroni, è che se quell’omino di colpo decidesse di starsene a casa le cose cambierebbero e di molto pure. Pensate che in Sardegna vengono impiegati nell’antincendio fra i 12 e i 13.000 uomini fra stipendiati e volontari, tutti pronti, al primo accenno di fumo, a fare la loro parte affinché i danni siano ridotti al minimo. Quando poi però certi amministratori non fanno il loro dovere facendo pulire le strade di penetrazione agraria, le fasce tagliafuoco ed il sottobosco, certo nascono delle difficoltà. Non voglio dire che i mezzi aerei siano inutili, anzi sono spesso sono risolutivi, ma da qui a dire che siano gli unici che ci salvano ce ne passa, e parecchio. Ai signori tuttologi da chiosco dello sporcaccione consiglio di informarsi meglio, non prendendo per oro colato ciò che scrivono certi sensazionalisti per far cassa; a loro chiedo di guardare, vedere, osservare bene le persone che si impegnano in antincendio, professionisti o meno che siano. E che NON li guardino come possibili piromani in cerca di uno stipendio ma come gente che tiene al proprio territorio. In alternativa, e forse è la soluzione migliore, come avrebbe detto il buon Albertone nazionale:  “scansate e lasciame lavorà”. Ma vi prego finitela di spiegarmi come e quanta pompa devo stendere, o come devo attaccare il fuoco, o dove devo passare! Praticamente FATEVI DUE RIGHE DI CAZZI VOSTRI O SE PROPRIO VOLETE INDOSSATE UNA TUTA AIB E DATEVI DA FARE!
Ah… già… non si può… vicino al fuoco c’è caldo, meglio criticare al bar davanti ad una birra fresca.

Gianfranco Ghiani

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