Utilizzo questo spazio riservato normalmente agli editoriali per mettere in evidenza un’iniziativa che può apparire semplicemente formale ma è meritoria e degna di rispetto; aggiungerei meravigliosa, amara come il miele sardo autentico e ironicamente provocatoria. Si tratta della recente iniziativa del Fronte Indipendentista Unidu, illustrata a Sassari. L’idea, partorita dal Prof. Bainzu Piliu, è quella di preparare dei cartelli bilingue (italiano e sardo; italiano e gallurese) da proporre agli esercizi commerciali che sposino la campagna. Il cartello recherà la scritta “qui si parla anche l’italiano” in doppia lingua a ricordare che la lingua naturale dei sardi è il sardo (o lingue alloglotte) il quale – a detta degli indipendentisti – non viene per nulla tutelato né dallo stato italiano, né dalla Regione Sarda, in aperta contraddizione con l’articolo 6 della Costituzione Repubblicana, né con la European Charter for Regional or Minority Languages, (ECRML) cioè un trattato internazionale concluso a Strasburgo il 5 novembre 1992 che l’Italia non ha ancora ratificato e neppure con la legge regionale 26 del 1997 che la Giunta Pigliaru sta in pratica lasciando lentamente cadere in disuso.
Per maggiore completezza pubblico volentieri un estratto della conferenza stampa:
Le attività di valorizzazione e tutela della lingua sarda (e lingue alloglotte) sono praticamente ferme: il progetto di collaborazione tra le università di Cagliari e di Edimburgo è legato al palo; i finanziamenti scolastici per l’insegmamento del sardo sono stati ridotti notevolmente e per l’anno scolastico 2014-2015 le famiglie non hanno avuto la possibilità di indicare la volontà dei ragazzi di apprendere il sardo, danneggiando sia i ragazzi, sia i lavoratori del settore; non è stato approvato il Piano Triennale Linguistico che garantiva progettualità autonoma per la tutela e la valorizzazione effettiva della lingua sarda.
In contemporanea la giunta Pigliaru spende 14 milioni di euro nel progetto “iscola” che come fanno osservare molti intellettuali ed operatori della scuola di sardo “ha soltanto il nome”, escludendo completamente contenuti sulla cultura e la storia sarda e il sardo come lingua veicolare.
Il Fronte Indipendentista Unidu sostiene la lotta per il bilinguismo, a cominciare dall’utilizzo del sardo come lingua veicolare nell’insegnamento e il suo costante e normale utilizzo nell’amministrazione pubblica, nella cartellonistica, nei mezzi di informazione e nelle azioni promozionali.
Soltanto attraverso l’utilizzo ufficiale della lingua in maniera via via crescente fino ad arrivare al bilinguismo perfetto la lingua sarda potrà essere salvaguardata, altrimenti è destinata ad estinguersi e a essere completamente soppiantata dall’egemonia schiacciante dell’italiano.
Alla conferenza stampa sono interventuti:
Bainzu Piliu, storico militante per il bilinguismo.
Simone Frau, Centro Comunicazione Politica del Fronte Indipendentista
Carlo Manca, Responsabile Lingua Sarda del Fronte Indipendentista Unidu
Luca Losito