PREMESSA
Crozza non mi piace e non mi ha mai fatto ridere. Non sono un tifoso della Juve. Parere personale. Fine.

I FATTI
Il 3 aprile la Juventus vince contro il Real Madrid 3 a 1. In virtù del risultato della gara di andata esce dalla Champions League. Il gol del Real su rigore assegnato nei minuti di recupero per fallo di Benatia su Vazquez. Cristiano Ronaldo realizza.

Medhi Benatia dice poi alla stampa: Vedersi assegnare quel rigore contro è stato come subire uno stupro.
Maurizio Crozza va in onda qualche giorno dopo sul canale NOVE e dice testualmente: “Benatia, tu hai detto che quel rigore è stato uno stupro. Ma come è stato uno stupro? Stai attento a usare le parole, sei tu che hai fatto un’entrata del cazzo al 93′. Se però vuoi provare l’emozione, il prossimo fallo in area, un bel fallo, prova a ficcartelo su per il culo, e un’idea a quel punto te la sei fatta”.

Sapete, a me questa battuta non fa tanto ridere. Ma in quanto inserita in uno show televisivo Crozza è liberissimo di esprimerla. Perché è satira. E noi altrettanto liberissimi di dire che ci fa ridere, non ci fa ridere, ci piace, non ci piace, poteva non farla… etc.

Risponde ancora Benatia, su instagram, postando un primo piano di Crozza e scrivendo: “E se vuoi provare sono a vinovo tutti i giorni ti aspetto. Imbecile testa di cazzo non fai ridere nessuno; [tre volte il dito medio] tieni te lo metti dove ti piace”.

Ahia, non ci siamo. Comprensibile la rabbia, ma inaccettabile. Benatia, infatti, non è un comico e semplicemente offende Crozza.

IL PUNTO è che:
Bisogna analizzare il contesto. Crozza parla durante uno show satirico. Benatia parla sfogandosi su un social.
E, ancora una volta: Crozza è un comico, Benatia NO.

Come detto infinite volte, la satira è una forma d’arte che può peccare di incontinenza verbale e anche non essere vera. La satira può inventarsi un fatto, distorcerlo e colpire nel segno anche con un linguaggio esplicito. Può. Deve.
Dovrebbe attenersi a verità, continenza e pertinenza, se fosse informazione giornalistica. Ma non lo è.
Faccio un esempio: posso fare satira sull’altezza di Brunetta, sulle camicie stirate di Matteo Salvini, sui nei di Bruno Vespa, sull’ego di Matteo Renzi, sulle profezie di Piero Fassino. Di certo non posso farle sui dubbi gusti sessuali di Gentiloni. Perché non sarebbe pertinente. O dovrei comunque trovare una pertinenza forzata.

Detto ciò, ricordando che la libertà di espressione non ha limiti, mentre ne ha, per fortuna, la libertà di manifestazione del pensiero, dichiariamo Crozza intoccabile e Benatia pessimo. Una critica alla sua frase, mica al giocatore.

INFINE
Il fatto che Medhi Benatia se la sia presa in questo modo dimostra, banalmente, che la satira – ancora una volta – ha colpito nel segno.

Luca Losito

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