Questa volta l’editoriale non è scritto e firmato dal nostro direttore, ma da una persona molto vicina al nuovo Sindaco di Sassari. Abbiamo fatto questa scelta per offrire ai lettori una maggiore obiettività, coerenza e lucidità nell’illustrare le ragioni di una evidente vittoria elettorale, auspicando che Nanni Campus sia il Sindaco di tutti, anche di coloro che non lo hanno votato.

LE RAGIONI DI UNA VITTORIA

Un turno di ballottaggio in piena estate, dopo mesi in cui gli stessi cittadini di Sassari erano stati ripetutamente chiamati al voto: le elezioni Regionali di Febbraio, le Europee a Maggio e il primo turno delle Comunali alla metà di Giugno.
L’appuntamento di domenica scorsa non poteva essere né banale né scontato da diversi punti di vista, e infatti non lo è stato neanche nel suo esito.

Qualche tempo fa ipotizzare che un polo civico del tutto indipendente dai partiti tradizionali potesse sbaragliare al primo turno gli schieramenti ufficiali di Centrodestra e M5S, guadagnando il ballottaggio a pochi punti di distacco da una coalizione di Sinistra storicamente ben radicata in città, poteva apparire utopistico, ma solo a un occhio poco attento. La verità è che il successo del Professor Nanni Campus non ha niente di casuale, essendo il frutto di un lavoro capillare che in questi anni nessun’altra compagine si era preoccupata di predisporre. Questa vittoria contiene da un lato il riscatto dei cittadini, che dimostrano di voler partecipare direttamente alle scelte strategiche per il futuro di Sassari, e dall’altro lato certifica la sconfitta delle strutture di partito, che da lungo tempo hanno del tutto ignorato i richiami di una realtà che ha sempre prestato grande attenzione alla politica e alle sue dinamiche, sapendo dare segnali ben precisi all’occorrenza.

Sassari ha mostrato in questa occasione una notevole maturità, andando oltre gli steccati ideologici e scegliendo la proposta più vicina al suo stesso tessuto sociale: un polo civico composto in larga parte da persone provenienti dalla società civile e guidato da una figura di garanzia, dall’oggettivo spessore personale, intellettuale e politico, che non rappresenta una scommessa ma semmai una certezza, vista la precedente esperienza come apprezzato Sindaco nel periodo 2000/2005.

Sassari – dopo essersi riappropriata di quel primato che troppe scelte dei diversi schieramenti avevano in questi ultimi anni trasversalmente vilipeso e umiliato – ora ha davanti un’altra ambiziosa sfida: tornare a rappresentare con i fatti un esempio, ben oltre i confini della stessa Sardegna e cominciando dal governo del territorio. La strada è tracciata e inizia ufficialmente con il trionfale ritorno di Nanni Campus a Palazzo Ducale

Andrea Da Passano

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