Sassari c’è chi la ama e chi la odia; e anche chi se ne frega – dovremmo dire – almeno per completezza d’informazione. Sassari City nasce per raccontare la città che c’è, che respira, che esiste, e provare a buttare nel pentolone della stagionale favata tutti i personaggi che intorno a questa città provano a costruire e inventare il presente.
Senza risparmiare critiche, anche in forma di satira e condite di cionfra, a tutti coloro che, a nostro avviso, se lo meritano.
Amo profondamente chi prende posizione, chi parteggia, chi ha il coraggio di urlare che Sassari fa schifo, chi insulta il sindaco non solo con i fischi vigliacchi del 14 agosto all’uscita di Palazzo di Città, chi si indigna e dice la sua mettendosi la faccia. Anche se poi, almeno a livello personale, sono fortemente convinto che, da quando Ganau è il primo cittadino, Sassari sia davvero una città migliore, da tantissimi punti di vista. Quando fu eletto i maligni dissero che avremmo perso un ottimo medico e guadagnato un mediocre sindaco. Opinioni. Smentite dall’operare. Ma qui non voglio fare un elogio a Ganau, lui stesso sa dove ha potuto fare onestamente e senza problemi e dove invece ha seminato scontento, seppure agendo sempre in assoluta onestà. Perché il ruolo del sindaco non è quello di accontentare tutti, ma anzi anche quello di prendere decisioni impopolari.
Facendo poi tesoro delle eventuali voci contro. Sant’Agostino diceva che il dissenso è un fortissimo desiderio di restare uniti. Ci tengo e te lo dico, oppure non m’importa e dunque ti ignoro. Ecco perché ci permettiamo di bacchettare e criticare. Ma anche di riconoscere, opinione di SassariCity, quando le cose funzionano.
Tralasciando le sterili polemiche su Twitter in merito ad una presunta Sassari che non c’è, invito ancora tutti noi a guardare quella Sassari che esiste e resiste, partecipa e cresce, abita il presente e continua a crederci. In tempi di crisi, converrete, non è poco.
Luca Losito
Signor Direttore,
forse dovrebbe ribattezzare la sua testata.
Non saprei se consigliarle, visti i suoi trascorsi politici, di chiamarla SassariSì, oppure, visto il suo patetico tentativo di emulazione, SassariSé. Auguri.
La saluto con una punta di acido disprezzo.
Piera M.