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Sarà la dimensione intima di quel piccolo gioiello che è il Teatro Civico di Alghero, sarà la presenza scenica, i bassi profondi e l’accento romagnolo di Ivano Marescotti, sarà per questo e altro che LA FONDAZIONE di Raffaello Baldini è un testo che conquista col passare dei minuti. Marescotti è solo sul palco. Una scena vuota, alti muri arancioni, un divano verde, un plaid. Eppure il protagonista si muove nello
Al posto dei puntini preferite un punto interrogativo o uno esclamativo? In ogni caso non potremmo titolare diversamente. Perché Nicola Sanna ha vinto le primarie senza possibilità d’interpretazione sui dati puri. Certo, si potrebbe fare un’analisi sociale sui risultati: che sono sorprendenti già in partenza: un quarto abbondante di tutti gli aventi diritto si è presentato alle urne. E non solo quelli vicini al PD, alla sinistra cittadina, ai candidati.
Puccio Savioli non è la reincarnazione di Leonardo Da Vinci. E nemmeno un discendente diretto. Ma certamente da qualche parte si sono incontrati. Qualcosa deve essere accaduto da qualche parte. In un sogno reciproco, probabilmente. Dove si son detti tanto. E Puccio non smette di raccontarlo, in quello slancio verso il volo che tutte le sue opere possiedono. C’è una storia buona da raccontare in ogni oggetto trovato, in ogni
Questa storia della candidatura di Renato Soru alle Elezioni Europee mi fa tornare alla mente un aneddoto. La prima volta che gli ho rivolto – terrorizzato – la parola. Si narravano strane leggende metropolitane su quell’uomo lì. Era il 2006 – ero giovinastro e scapestrato – e capitò che nell’annuale seduta congiunta fra Consiglio Regionale e Consiglio delle Autonomie tenni un discorso, assai emozionato. C’è da dire che durante queste
E’ stato l’altro giorno. Saranno state le undici, al massimo mezzogiorno. E’ stato più o meno a quell’ora, che ho incontrato Berlinguer. Enrico Berlinguer. Stavo lì, ad abbronzarmi sotto i faretti alogeni del nuovo mercato centrale in attesa del mio turno, quando un signore dalla corporatura esile, il volto sorridente e l’aria trasognata mi ha lievemente urtato, carico di sacchetti di carta e plastica contenenti la spesa del giorno. Era
PIF è Pierfrancesco Diliberto, palermitano, classe 1972. Il suo esordio cinematografico è un film dal titolo “La mafia uccide solo d’estate”, di cui è anche protagonista maschile. Volto delle IENE, fortunata trasmissione di Italia 1, PIF diventa regista quasi per caso. Al suo fianco sul set, tra gli altri, Cristiana Capotondi e Claudio Gioè. Il film è un’autobiografia romanzata, ma non troppo, sul cui sfondo si muovono i personaggi degli
I cinesi hanno inventato un pianoforte che suona da solo. Composizioni impossibili, strutture melodiche irrealizzabili da qualunque essere umano vengono eseguite con maestrìa e velocità inimmaginabili. Ma a questa macchina perfetta manca una cosa, una sola: il lato umano, l’anima, il colore, la passione, tutto ciò che fa la differenza – anche eseguendo lo stesso spartito – tra un pianista e un altro. Anche tra un’esecuzione e un’altra dello stesso