Insegne parlanti
A pochi isolati da casa mia, nell’upper west side, c’è un vecchio teatro che ha sempre cercato di sopravvivere a se stesso.
A pochi isolati da casa mia, nell’upper west side, c’è un vecchio teatro che ha sempre cercato di sopravvivere a se stesso.
E’ sera inoltrata. Fisso un appuntamento con Gino Marielli, chitarrista e paroliere dei Tazenda. La location è l’anonima porzione di uno tra i tanti capannoni di Predda Niedda. Gino non pare smentire la sua fama di ritardatario incallito, per cui comincio a ricoprirmi di muffa nell’attesa. Anche il resto del gruppo lo aspetta per iniziare la prova generale, anche se nessuno pare curarsi del ritardo di oltre un’ora, che tutti
Lo schioppo a casa tua.
Ma un faretto bagna l’arlecchino…
Ad arrivare tardi c’è un gusto tutto particolare. Tutto, non un po’.
Secondo una pseudoclassifica pubblicata da Twitter e lasciata rimbalzare in varie, variegate e a volte distorte forme, da ameni distributori d’informazioni, il territorio di Sassari sarebbe il più triste d’Italia. Così cinguetta Twitter.
Da qui – che è un posto mica da ridere – si vede il mare. Solo che il mare a me non mi vede. Sto nascosto.