Editoriali
Ci hanno fatto un complimento che mi gonfia d’orgoglio e rende giustizia al lavoro che Sassari City sta facendo da quando siamo nati. Ci hanno detto che facciamo “giornalismo di recupero”. Ciò di cui non si parla, ciò che è scomodo raccontare, ciò che purtroppo non fanno più, per diverse ragioni, Sassari Sera e Il Sassarese, ciò che alcuni critici non hanno più voglia di fare, lo stiamo facendo. Così
Nessuno verrà mai a lodarci per aver taciuto per tutto maggio. Nessuno potrà però accusarci che questo maggio ha fatto a meno del nostro coraggio. Siamo stati per la strada, ci siamo confrontati con la politica, quella autentica, di chi incontra i cittadini e dialoga. E anche quella, altrettanto autentica, di chi ha motivi per non aver più voglia di dialogare. Non capiamo ma rispettiamo. O viceversa. Ci siamo fatti
Torno su questo argomento in un nuovo editoriale perché in questa direzione la città di Sassari fa scuola, da sempre, nel bene e nel male. Non facciamo nomi, perché rischieremmo di dimenticare qualcuno. La politica è distante dai cittadini quando la politica non è pensata per i cittadini. Perché fare politica vuol dire occuparsi delle cose di tutti. O decidere di non occuparsene, ovvio. Il fine settimana che è appena
Mi dicono di lasciar perdere. Di non fare gli auguri per il primo maggio perché ormai è più la festa degli inoccupati che dei lavoratori. Troppa gente senza stipendio che non ha voglia di sentirsi rivolgere auguri ipocriti. Mi domando: non è forse un lavoro vivere? E rido della mia ingenua retorica. Intesa più come una celebrazione che come festeggiamento, la giornata di oggi deve invitarci a riflettere. Con un
Mi dicono di lasciar perdere. Di non fare gli auguri per il primo maggio perché ormai è più la festa degli inoccupati che dei lavoratori. Troppa gente senza stipendio che non ha voglia di sentirsi rivolgere auguri ipocriti. Mi domando: non è forse un lavoro vivere? E rido della mia ingenua retorica. Intesa più come una celebrazione che come festeggiamento, la giornata di oggi deve invitarci a riflettere. Con un
Pare che a Sassari ci sia qualcuno a cui piace parlar male degli altri. E non si tratta di mere esercitazioni di stile o di confidenziali pettegolezzi; stiamo parlando di ciarameddu con dignità pari a recenti discipline olimpiche, per il quale esiste gente che, nonostante l’innato talento naturale, continua ad allenarsi duramente. Una volta al centro storico due donne parlando tra loro hanno messo incinta una ragazza. Perché la notizia
Ho una grande fortuna. Posseggo una copia del dizionario italiano-sassarese di Giosue Muzzo. Lo sfoglio ogni volta con piacere, scoprendo parole che non conoscevo e termini che, anche isolatamente, raccontano la meravigliosa cultura popolare della mia città. Attaccabrighe, manomissione, barcamenarsi, fidanzamento, pappafico… lascio al lettore la curiosità di trovare la traduzione turritana, non si tratta di mera equivalenza ma di un salto in una cultura parallela. Del resto, chi tradurrebbe