PREMESSA
Parliamoci chiaro: L’ALLARMISMO relativo al decreto 104/18, riferito all’accoglimento della direttiva europea 853/17 è una immensa e inutile stronzata. Sostanzialmente è cambiato ben poco in materia di armi. Di certo non sarà più facile comprare niente. Tutti i giornalisti che hanno titolato inneggiando alla semplicità di acquisto hanno pubblicato vergognose fake news. E andrebbero perseguiti gravemente dall’ordine nazionale. Questo decreto non l’ha voluto Salvini, non l’ha scelto Conte, non lo ha desiderato Di Maio. Si tratta di una direttiva Europea. Punto. E se proprio si volessero identificare due referenti sono l’ex presidente del consiglio Gentiloni e l’ex ministro dell’interno Minniti. Che non sono di certo responsabili. Ma responsabili di che, poi?
Strumentalizzare è facile quanto disonesto. E crea un terrore al pari di chi la paura la semina.
Vero. Chi aveva 6 fucili sportivi potrà averne 12.
Chi va a sparare al poligono potrà mettere 10 cartucce in un’arma lunga, anziché 5; 20 cartucce in un’arma corta anziché 15. E non dovrà avvertire i familiari della detenzione, cosa mai entrata in vigore. Ed è ammessa la PEC per adempimenti amministrativi relativi ad acquisizione, cambio di residenza, cessione, etc. Cosa ci terrorizza di tutto ciò?
PUNTO 1
Chi scrive è appassionato di armi. Pregiudizi? Accettabili se onesti.
Confesso di essere anche uno che ha gusti strani. La maggior parte delle armi di moda in circolazione e alcune di quelle storiche non mi piace; è solo un gusto personale. Non amo particolarmente le meravigliose Glock, la 357 magnum, la storica Luger. Un po’ come certe belle signore alle quali si attribuisce un certo fascino ma che non si riescono ad amare.
E chi legge si chiederà: e chi se ne frega? Domanda lecita.
Ma bisognerebbe conoscere l’argomento per capire di che parlo. Oso qualche domanda: Sapete che il porto d’armi non è un diritto ma una concessione, e che può essere negato? Sapete che per ottenere il porto d’armi bisogna avere una fedina penale immacolata e nessun procedimento giudiziario in corso? Sapete che il limite di detenzione di munizioni per arma corta è di 200? Se frequentaste un poligono o un campo di tiro sapreste che sono davvero poche per chi vuole esercitarsi e divertirsi in una giornata. Ma è la legge. E noi la rispettiamo.
INFORMAZIONE UTILE: Sapete che il temuto Kalashnikov, vittima dei vostri timori, è arma da tempo irreversibilmente demilitarizzata, che spara un solo colpo alla volta? Sapete che sparare a raffica ed usare un silenziatore in Italia sono atti vietati? Dovreste aver paura di una zappa, di una siringa, di chi vi racconta bugie. Non di un fucile che ha fatto la storia.
DOMANDA PROVOCATORIA: Se venisse varata una legge che vieta TOTALMENTE la detenzione di armi, chi pensate che domattina si presenterà in questura a consegnare le proprie armi, noi legali detentori o i delinquenti?
Noi tiratori sportivi spariamo solo al piattello o a sagome di cartone. Siete sicuri che avete davvero paura di noi? Domandatevelo.
PUNTO 2
Mettiamo in chiaro una cosa: la paura che la gente comune ha delle armi è ovviamente data dall’ignoranza su questo argomento. Non è un insulto. Semplicemente non si possiedono gli strumenti per leggere la realtà. Il mondo delle armi è diviso in due: chi le ama, le possiede, le colleziona e a volte le usa, e chi non ne sa niente e ha paura. Ma è la paura dell’ignoto, il buio da bambini, un insetto che non avevamo mai visto. Basterebbe che nelle scuole si facesse educazione alle armi da fuoco, e sottolineo NON NECESSARIAMENTE ALL’USO, per guardare una Derringer come si guarda un Rolex d’epoca. Sono entrambi strumenti di alta tecnologia con meccanismi perfetti e pressoché eterni. Con usi differenti, certo.
Esultate quando vinciamo una medaglia olimpica nel tiro al piattello o nel biathlon, ma storcete il naso se un amico a cena vi confessa che ha un’arma in casa. Eppure dovreste già sapere che quell’amico possiede l’arma perché per la legge è un cittadino modello. Gli esaltati sono ovunque, non è il non possesso di un’arma che rende un cittadino probo.
PUNTO 3
Vi confesso un’altra cosa: da quando ho il porto d’armi evito qualunque tipo di litigio. Non alzo la voce per un parcheggio mancato, per un posto saltato nella fila, per qualcuno che minaccia. E chi vi parla è anche un pubblico ufficiale, un ispettore di polizia giudiziaria che ai suoi uomini dice sempre di evitare i conflitti. Anche in abiti borghesi, anche fuori dal servizio.
Siamo legali possessori di armi, non delinquenti. Abbiamo voluto e prodotto certificazioni per arrivare a possedere un’arma legalmente. Ci hanno visitato due volte, interrogato, hanno controllato tutta la nostra storia prima di dirci che potevamo acquistare un fucile LEGALMENTE.
LEGALMENTE è una parola importante. Che difficilmente si usa con raziocinio. Basterebbe farsi un’altra domanda: pensate che chi vuole compiere un delitto prenda il porto d’armi per acquistare un’arma e poi violare la legge? Pensate che i criminali abbiano porto d’armi o che detengano armi legalmente? Pensate che togliere le armi ai cittadini onesti valga automaticamente a far scomparire la violenza? Chi vuol fare un’azione la compie, con o senza armi. Oppure compra una delle tante armi in vendita in qualunque ferramenta; un coltello da cucina, un’ascia, un martello, una spranga di metallo, una catena…
QUALCHE DATO
Uno dei paesi più permissivi al mondo è la Svizzera. I reati commessi con armi legalmente detenute sono inferiori allo 0,01%. Uno dei paesi più restrittivi è il Regno Unito. I reati commessi con armi legalmente detenute sono circa l’1%. Checché ne dica Saviano, inventando totalmente una notizia che in queste ore ha fatto proseliti e creduloni, in Italia NON sarà più facile acquistare armi. E associare il femminicidio ai LEGALI detentori di armi è un atto disonesto e che, da un punto di vista mediatico, crea inutili allarmi sociali che rasentano il comportamento criminale. In Italia i reati con armi legalmente detenute sono stati circa 50, nel 2017, compresi gli incidenti di caccia e le minacce. Fate voi i conti, considerato che le armi legalmente detenute in Italia sono circa 12 milioni. Se volessimo cominciare a preoccuparci sarebbero necessari dati rilevanti. Di sicuro la strada non passa per la criminalizzazione dei nostri tiratori sportivi e cacciatori, o di chi ha un porto d’armi per difesa personale perché sotto minaccia.
Fatevi furbi. Ragionate con la vostra testa e non scadete in facili allarmismi. I terroristi sono dovunque, anche in qualche disonesta redazione. Non fidatevi di loro o farete il loro gioco.
Luca Losito