E poi leggi sui giornali: i Ranges in gambales, la Milizia rurale, la Polizia Rurale, qualche volta ma molto raramente Barracelli, e per finire i Volontari! A questo punto mi sembra doveroso fare il punto e spiegare ai cittadini ma soprattutto agli organi di stampa e a qualche amministratore regionale, comunale e agli enti statali a noi preposti (prefettura e questura) che cos’è una Compagnia Barracellare. Iniziamo con la definizione volontari e volontariato dei barracelli, tanto inflazionata da chi non vuole riconoscere ai barracelli determinate prerogative insite nella loro costituzione. La cosa nasce dal fatto che il servizio dei barracelli, con qualche breve interruzione fino al 1853 era un servizio coscritto, cioè aveva prerogative militari e durava tre anni; in quell’anno con la promulgazione della legge 22 maggio n. 1533, nella quale all’art. 3 si legge “La Compagnia si forma per arruolamenti volontari” si diede piena facoltà ai comuni di predisporre o meno il servizio. È da questo momento, ma sottostando per alcuni versi alla legge 4 marzo 1848, n. 675 sulla milizia comunale, che il servizio dei barracelli non assume più carattere di obbligatorietà. L’articolo 3 della 1533 venne poi ripreso nella stesura della Legge Regionale 25/88 che cita all’art.8 al punto 1: ” La costituzione delle compagnie barracellari ed il reclutamento dei loro componenti avvengono secondo le modalità stabilite dai seguenti articoli e nel rispetto del principio del volontariato…”, intendendo con questa frase che non c’è obbligo di arruolamento e non, come lasciano intendere alcuni furboni, volontari nel senso stretto di ONLUS, del resto anche negli altri corpi di polizia ci si arruola volontariamente, oppure sbaglio? A questo punto, come direbbe qualcuno, la domanda nasce spontanea: ma allora cosa sono i barracelli? Non sono volontari ma non sono nemmeno dipendenti del comune di appartenenza. Vero! Non siamo volontari perché percepiamo un premio regionale, per quanto misero per le ore di servizio prestato, non siamo volontari perché esistono le famose tasse terreni obbligatorie che finiscono nelle nostre casse (anche se è vero che non tutte le CB fanno pagare la tassa) e non siamo dipendenti comunali nel senso stretto della parola perché non percepiamo uno stipendio dal Comune. Lo siamo nel senso lato del termine però, in quanto dipendiamo in tutto e per tutto dal Sindaco. Al punto 1 dell’art.14 della legge 25/88 si legge: “Alla compagnia è preposto il Capitano che la rappresenta, la dirige ed è responsabile verso il Sindaco del corretto svolgimento del servizio”. Quindi il Capitano e di conseguenza tutti i barracelli devono rendere conto al sindaco, del loro operato, e non è forse questa una forma di dipendenza? Nel Dizionario Treccani si legge: dipendènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di dipendere]. – 1. agg. Che dipende, che è ad altri soggetto o subordinato: uffici, organi d.; lavoratori d., e lavoro d. (non autonomo). In sintassi, proposizione d., lo stesso che subordinata (v. subordinazione, n. 3). Analogam., in matematica e fisica, grandezza o variabile d., che è funzione di altre variabili, il cui valore cioè dipende da altre grandezze o variabili. Per cui, dipendendo direttamente dal Sindaco automaticamente dipendiamo dal Comune di appartenenza con buona pace di chi afferma il contrario. Ma se i Barracelli non sono volontari, e la loro dipendenza al sindaco per quanto palese non è legata a contratti di lavoro, cosa sono i Barracelli? In base all’attribuzione del decreto rilasciato dal Prefetto competente per territorio, ai sensi dell’articolo 12 del D.P.R. 19 giugno1979 n° 348, essi sono agenti di Pubblica Sicurezza. Ed è in base allo stesso articolo, al secondo comma che il Prefetto stabilisce il tipo di arma che il barracello è autorizzato a portare nell’espletamento del suo servizio. Per cui NON volontari, MA agenti di Pubblica Sicurezza per decreto Prefettizio , con compiti istituzionali ben definiti dall’articolo 2 della L.R. 25/88 che vanno dalla salvaguardia della proprietà, alla protezione civile, all’antincendio, al controllo di caccia e pesca, alla prevenzione e repressione delle infrazioni previste dal DPR n° 915 del 1982 in materia di rifiuti e scarichi civili ed industriali e tanto altro. Sperando di aver chiarito quanto detto, anche se ci sarebbe tanto altro da scrivere, chiediamo a tutti di essere chiamati col nostro nome. Noi siamo e saremo sempre BARRACELLI!
Gianfranco Ghiani
Segretario Unione Barracelli