Vi ricordate quando avete imparato ad andare in bicicletta? Prima in pianura, poi su leggere discese, e infine sfrecciando in pendenze pericolose ma certamente più divertenti. Ecco, quella bicicletta è la metafora di Stefano Belisari, in arte Elio. Un po’ perché del simpatico complessino originale sono rimasti in tre, un po’ perché nel concerto di Alghero abbiamo avvertito una certa stanchezza. Come un  modo conosciuto di fare le cose che da un lato ci lega ancor di più ad un gruppo che amiamo, dall’altra ricordiamo esibizioni molto più frizzanti. Non entriamo nel merito della comodità di Cesareo che per motivi puramente fisici ha eseguito tutto il concerto praticamente seduto, né nel doppio ruolo di conduttore offerto a Faso, un mito del basso e della narrazione. Lodiamo la scelta di aprire con UNANIMI e permettere al Mangoni SuperGiovane di interpretare sé stesso per salvarsi la vita. Con Elio e le Storie Tese tutto funziona, sempre.
Ma. Appunto… ma.
Un pubblico classe 70/80 ha seguito, cantato, fatto gesti che ormai appartengono alla storia del gruppo. Ed Elio si è certamente divertito, ancora una volta, come quella bici in discesa e senza rendersi conto del pericolo. Il pericolo era sembrare un po’ di maniera, un po’ lasciarsi andare, senza pedalare troppo.
Dice Simone, un fan storico: “Ovviamente con l’età che avanza non possono più fare i concerti esplosivi di una volta. L’unico per cui il tempo non sembra passare è Mangoni. Tecnicamente sempre impeccabili, l’idea di sostituire Meyer con due batteristi mi è piaciuta, anche se lui è davvero insostituibile. Lo spettacolo è praticamente lo stesso di quello fatto a Sassari, anche se con qualche variazione, proprio per l’assenza di Meyer”.
-Ma manca anche Rocco…
“Rocco ormai è qualche anno che non partecipa più dal vivo. Fa sempre parte del gruppo ma secondo me non regge la fatica dei tour. Ogni tanto qualcosa estemporanea, certamente, ma Vittorio Cosma lo sostituisce egregiamente, soprattutto tecnicamente. ma anche per simpatia. Tanica ha una comicità più bastarda”.
-Non credi che qualche intro siano state troppo anticipatorie, a me piace quando sorprendono con l’attacco di SERVI DELLA GLEBA, ad esempio… e coraggiosa come sempre la scelta di Gimmi I.
“La voce strepitosa di Paola Folli ha aiutato molto la narrazione, in senso globale, ma poi a gran voce abbiamo urlato tutti FORZA PANINO, e il Bis è stato un pezzo strumentale fantastico. Se posso permettermi lo definirei una meravigliosa pioggia di note da cui lasciarsi bagnare in una calda notte d’estate, e poi naturalmente chiusura con Tapparella… immensi come sempre”.

Elio resta comunque un frontman d’eccezione, un animale da palcoscenico che si diverte e diverte, seppure ormai un po’ di maniera. Ma tutto questo, per il grande personaggio che rappresenta, può assolutamente permetterselo!

Impeccabile come sempre l’organizzazione delle Ragazze Terribili, come al solito il Festival Abbabula fa il botto!

 

Luca Losito

FOTO: © Costantino Idini 2024

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