Sono a Roma. Capitale. Come i peccati.
In una mattina che è come tutte le altre.
Perché a Roma sono nativissutimorti Papi e imperatori, buffoni e puttane, bastardi e levrieri e la mattina dopo c’era già l’aria di sempre.
Eterna.
Come le fiamme dell’inferno.
“come vivete a Roma la morte di uno statista così tanto importante?”
Come tutto il resto.
Come se fosse vero che i cimiteri fossero pieni di brave persone.
Come se ce ne importasse davvero qualcosa.
A Roma ci sono centinaia di case con su scritto che lì c’ha dormito Garibaldi, c’ha mangiato Mazzini, c’ha bestemmiato Pio IX. Ma i romani lo sanno bene che dietro quelle scritte c’è dietro che i Garibaldi, i Mazzini e pure i piononi, dentro quelle case ci hanno anche fatto la cacca.
Ebbene, a breve avremo la targa in cui si leggerà che Andreotti ha soggiornato in quella tal casa.
E a Roma continueremo a sorridere pensando che lui, le cose che non si dicono, le ha fatte (anche) lì dentro.
Alessandro Galli