Ai miei due lettori, diventati nel frattempo tre, ma che penso possano diventare quattro entro un anno, dedico questa amara riflessione.
Torno su Sassari City, con la promessa di essere più assiduo, perché questa volta sono profondamente irritato. Rivolgo la colpa a tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni, siano esse di qualunque colore, comprese quelle che il colore lo hanno cambiato, stanno per cambiarlo o lo hanno mascherato per convenienza.
Sono indignato come cittadino e come Repubblicano, perché ormai da troppo tempo il busto di Giuseppe Mazzini all’Emiciclo si trova in una condizione indecorosa e improponibile per una città metropolitana e per la considerazione che la nostra città rivolge a uno dei Padri della Patria!
Sulla testa e sulle spalle, infatti, come potete vedere nella foto, lo smog sta agendo indisturbato, ormai Mazzini è bicolore!
Anche la base è in condizioni davvero pietose. A questo monumento, immagino ormai da decenni, non viene dedicata la corretta e dovuta manutenzione!
Aver decoro della memoria è un dovere!!! Così come l’obbligo del tricolore per gli edifici pubblici e l’autorizzazione al privato ad esporre la bandiera nazionale, purché ne rispetti il decoro – così dice la legge.
Povero Mazzini! Solo l’inquinamento, il vento e la pioggia hanno l’onore di poterlo accarezzare!
La scritta, il nome di Giuseppe Mazzini poi, GIUSEPPE MAZZINI, presente in caratteri romani ai tempi di Enrico Costa, non esiste più da tempo!
Pochi passanti si domandano: chi sarà mai questo signore? I ragazzini dicono: di chi sarà mai la testa di questo vecchio?
Qualcuno, sapendo almeno di trovarsi all’Emiciclo, è confuso: io Garibaldi me lo ricordavo con i capelli lunghi!
Senza contare quei giovani che sbevazzano quotidianamente, totalmente ignoranti della storia, dietro al monumento.
Che stiamo aspettando?
Non è una mia opinione, se Mazzini, Garibaldi, Cavour, e altre figure che hanno rischiato la vita per l’Italia, sono Eroi del loro tempo!
Ma, attenti, diceva Brecht: “Beato il popolo che non ha bisogno di eroi!”.
Questo pensiero non mi trova del tutto d’accordo, anche se ne intuisco l’intento, specie se inserito nel suo tempo.
Stimo Brecht e, nota personale, ho amato la sua “Vita di Galileo”, che ebbi la fortuna di vedere nel 1963 al Piccolo Teatro di Milano, protagonista Tino Buazzelli.
Galileo, lo ricorderete, fu costretto ad abiurare per salvarsi la vita , e proprio Brecht in questo nel suo spettacolo evidenzia: “sventurata la
terra che ha bisogno degli eroi”. Ma allora anche Volodymyr Zelenskyy, a suo modo, è un eroe.
Simbolo della resistenza del popolo ucraino all’invasore russo e nemico numero uno di Putin!
Per difendere la libertà del suo popolo si sta battendo con dedizione e determinazione, nonostante l’enorme differenza delle forze in campo: la libertà a costo della vità!
Si può essere d’accordo oppure no su questo principio apparentemente anacronistico? Io lo sono!
Ecco perché Mazzini è stato un eroe, soprattutto se messo a confronto con molti politicanti contemporanei, che della politica hanno fatto professione e profitto!
Certo, paragonare Mazzini a questa gente è una grossa forzatura…
Nel 1866, esule a Londra, eletto due volte Deputato del Regno d’Italia nel collegio di Messina, rinunciò a diventarlo perché mai avrebbe potuto giurare fedeltà alla Monarchia e allo Statuto Albertino!
10 marzo 2022, è passato un mese. Le poste italiane gli hanno dedicato un francobollo, era il 150esimo anniversario della sua morte.
L’amministrazione comunale ha ignorato questa data, e forse anche gli ultimi Repubblicani presenti in città si sono distratti.
Una volta si deponeva almeno una corona d’alloro, si invitavano le scolaresche, si faceva riflessione per consolidare la memoria storica.
Invito l’Assessore alla Cultura del Comune di Sassari, che contatterò anche personalmente, a far ripulire il busto di Mazzini, a far ripristinare la scritta, a dare onori a chi, senza secondi fini, ha scritto una delle pagine più eroiche della Storia d’Italia.
Giuseppe Losito