Lo schioppo a casa tua.
Non so se cominciare questo editoriale dicendo che da qualche giorno la nostra attenzione ci viene quotidianamente rubata dalla situazione politica oppure dalla proposta circolata in redazione sull’aprire una rubrica dedicata al mondo del giornalismo.
Questi due fatti hanno un comune denominatore: per fare politica e per occuparsene c’è bisogno di cultura. E non solo cultura specifica, quella politica insomma, ma di cultura a tutto tondo. In un testo molto interessante di Paola Mastrocola , dal titolo TOGLIAMO IL DISTURBO, l’autrice evidenziava come, in un certo qual modo, aver letto la Divina Commedia a scuola poteva comunque aiutare a sentire il proprio posto nel mondo chiunque svolgesse o non svolgesse un qualunque lavoro. Che se ne fa un muratore della poesia? Allora è proprio vero che la poesia cerca risposte a domande non ancora fatte…
Mettendo da parte i troppi facili attacchi ad alcuni rappresentanti del Movimento Cinque Stelle – pare che insultarli possa diventare disciplina olimpica – ho personalmente registrato qualche perla anticulturale della tv, elettrodomestico utile se si riesce a staccare l’antenna anzitempo.
Lorella Landi conduce le amiche del sabato su RaiUno. Appena giunta la notizia delle condanne per l’omicidio di Sarah Scazzi, esordisce così: “Michele Misseri condannato a otto anni per SOPPRESSIONE di cadavere”. Quando si dice che uno non vuole morire…
Ancor prima qualcuno del Tg1, riferendosi al sì di Giorgio Napolitano per la possibile ricandidatura al quirinale, ha titolato: NAPOLITANO ACCETTA IL MANDATO… ma che ve ce mandino…
Ma il premio all’affermazione più originale e simpatica del nuovo millennio televisivo spetta, per ora, all’amico Andrea Montanari durante il collegamento in diretta con lo studio del Tg1; durante le elezioni del nuovo presidente della Repubblica - come detto sopra – viene chiesto a Giorgio Napolitano di accettare la candidatura, Montanari esordisce con uno spettacolare: “L’uomo del colle… ha detto sì”.
Per concludere appunto, con un facile e gratuito attacco ai grillini, basti ricordare le velleità e qualità di Beppe Grillo sul palco: uno che urla e che fa ridere. Non sembra che i suoi discepoli siano andati molto oltre, per ora.
Luca Losito