Nessuno verrà mai a lodarci per aver taciuto per tutto maggio. Nessuno potrà però accusarci che questo maggio ha fatto a meno del nostro coraggio.
Siamo stati per la strada, ci siamo confrontati con la politica, quella autentica, di chi incontra i cittadini e dialoga.
E anche quella, altrettanto autentica, di chi ha motivi per non aver più voglia di dialogare. Non capiamo ma rispettiamo. O viceversa.
Ci siamo fatti insultare, ringraziare, ignorare. A giorni alterni.
Sassari ha un nuovo sindaco, si chiama Nicola Sanna e chi scrive ne ha fortemente appoggiato l’elezione.
C’è più coraggio nello scriverlo, nell’affermare chi ha la nostra fiducia, o i giornalisti scomodi non dovrebbero prendere posizione?
Per quanto mi riguarda la pluralità delle voci che fanno informazione non è rappresentata da un giornale con tante idee tutte diverse e in comunione tra loro. Sarebbe come un tuttologo senza un’opinione personale.
Preferiamo tante voci e tutte chiaramente schierate, oneste e di facile comprensione.
E la politica, anche quella dell’informazione, non la facciamo solo noi giornalsti, sarebbe troppo comodo; la facciamo tutti.
Anche mia nonna faceva informazione, quando andava a fare la spesa prestissimo e rientrando a casa incontrava le vicine che ancora non erano giunte al mercato. Lasci perdere le rape, signora mia, oggi non è giornata. In qualche modo mia nonna faceva giornalismo e addirittura influenzava delle scelte.
E quelle, a volte solo per il gusto di non dare retta a mia nonna, compravano le rape. Giusto che accadesse.
Quanto ci mancano quelle nonne, quanto ci manca quella cultura della politica popolare che rappresentava la base di una società povera ma civile.
Invece c’è chi è ancora convinto che basti alzare la voce per affermare la propria cultura politica. Dimostrandone la vacuità e l’assenza.
Qualcuno di quegli stessi che nonostante eletti, continuano a parlare ai propri elettori, con esternazioni anticostituzionali e piene d’ignoranza.
Si parla al proprio elettorato in campagna elettorale, appunto.
Dal momento in cui si viene eletti si amministra per conto di tutta la città, anche quella che non ci ha votato, anche quella che la pensa diversamente da noi.
Si tratta di una regola semplicissima che sta alla base della nostra democrazia.
Lasciamo perdere le rape, oggi non è giornata.
Luca Losito