La vita in Sardegna può essere quanto di più gradito possa giungervi dalle mani di Dio;
Sembre se non avete problemi di peso.
Gli unti dal signore con una linea nella norma e un metabolismo regolare possono infatti godere appieno delle meraviglie che questa terra regala a chiunque calpesti il suo suolo: clima mite e salubre, paesaggi incantevoli e una cultura enogastronomica mediterranea e raffinatissima.
Il problema arriva se siete persone soggette all’aumento di peso: se siete, cioè, persone come me.
In quel caso la vostra vita si trasformerà in un infinito purgatorio in cui l’espiazione dei vostri peccati rischia di essere più lunga di una fila alle poste il giorno del pagamento pensioni.
Sì, perché dovete sapere che mettersi a dieta in Sardegna è pressoché impossibile.
Bisogna azzeccare il periodo giusto, scegliendo accuratamente i momenti di inizio, svolgimento e fine.
Volete, ad esempio, iniziare in autunno?
Sbagliato.
Perché in autunno si vendemmia, si assaggia il novello, poi arrivano le castagne, le sagre in Barbagia, i “weekend del gusto”.
Avete scelto l’inverno?
Poveri, piccoli illusi.
In inverno c’è il Natale, Santo Stefano, Capodanno, l’Epifania. E nei momenti di pausa fra una di queste ricorrenze e l’altra ci sono i pranzi dai parenti, gli spuntini dagli amici, dove se non mangi passi per maleducato, o peggio ancora inappetente, col rischio di poter essere ricoverato in ospedale contro la tua volontà per controlli. E dopo il Natale c’è il Carnevale. Con le frittelle, le
chiacchiere, il vino e le birre gelate anche se fuori c’è freddo. E poi le fave con il lardo, la carne arrosto, gli spuntini dagli amici.
Ché noi all’amicizia ci teniamo.
Finalmente, poi, arriva la primavera. Che sia questo il periodo giusto?
Manco per niente.
In primavera c’è la Pasqua.
E che vuoi fare, non lo vuoi onorare nostro Signore mangiandoti avidamente il suo simulacro, sotto forma di agnello o colomba?
Uno potrebbe dire “vabbè, su, la Pasqua dura solo un giorno, sfrutta il resto della stagione per metterti a dieta!”
No!
Perché?
Semplice.
Perché in primavera TUTTI i tuoi amici si sposano. Anche quelli che non vedevi da 25 anni.
E ti invitano, i bastardi!
E che fai, non mangi?
Butti al secchio un’amicizia decennale per i tuoi capricci alimentari?
No, certo che no.
Noi qui all’amicizia ci teniamo.
Meno male che poi arriva l’estate.
L’estate è, di fatto, l’unica stagione in cui la dieta su quest’isola può avere un senso: il clima è torrido, il caldo falcia via dall’animo ogni energia: persino mangiare potrebbe risultare faticoso. D’estate, a differenza che in tutte le altre stagioni, nessuno ha più paura che tu possa morire di fame. Nessuno si preoccupa più di ingozzarti come un’oca destinata alla produzione di foie gras, nessuno cerca più di infilare pietanze nella tua cavità orale o di irrorare il tuo esofago di liquidi con almeno quattordici gradi alcolici.
D’estate quest’isola sembra dirti “Ma sì… arrangiati. Fa un po’ come ti pare”.
Il caldo stanca, sfianca e avvilisce.
L’unico rimedio per sconfiggerlo si chiama “Birretta”.
Inizi col prenderne una.
Poi arrivano gli amici.
Offrono loro.
Poi tu.
Poi di nuovo loro.
E così via.
All’infinito, fino all’ultimo numero elevabile a potenza.
In tutto questo marasma puoi comunque scegliere di non mangiare. E sentirti coerente e a posto con la coscienza. E fra una pausa e l’altra, puoi persino concederti un sorriso, mentre guardandoti allo specchio, ti sembrerà di vederti DAVVERO più magro.
A confermartelo ci penseranno i commenti degli amici.
Che noi, qui, all’amicizia ci teniamo.

Michele Vargiu

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