Tino Grindi è una persona molto simpatica. Davvero. TESTIMONE IO!
In innumerevoli occasioni ha retto la platea di una cena spartana, con un piatto di fave e un cannonau di dubbio gusto, solo raccontando aneddoti da romanzo. Una delle cene migliori della mia vita. GIURO SULLA TESTA DEL CANGURO!
Egli, autoproclamatosi erede della Cionfra, figlio di quel Mario che della CIONFRA TRADEMARK fece ragion di vita, non c’è giorno che non abbia qualcosa da dire su di noi, su ciò che ci circonda, su quello che accade e che troppo spesso non notiamo o facciamo finta di riconoscere. Il suo è un servizio sociale di indubbia utilità. Ce ne fossero in Ziddai di persone così attente!
E non c’è CIONFRA in queste righe. NIENTE!
Proprio per questo, immaginiamo che Tino Grindi, grazie alla CIONFRA – quella autentica – sia approdato sulle pagine di facebook per farci notare ciò che in Ziddai non funziona. E spesso ci azzecca! Anzi, a onor del vero, tutto ciò che scrive è praticamente vero. Lavori pubblici in ritardo, cartacce per terra, maleducazione imperante e altri fatti noti e meno noti.
TUTTO VERO! Non è che si inventa le cose, lui le scova, le cerca, le evidenzia!
E se il consigliere di turno si scaccola in diretta su TeleGi, LUI LO VEDE!
E se l’assessore TRODDIA durante la seduta di giunta, lui registra!
E se il Sindaco si addormenta al convegno, LUI FILMA!

Simpatico Tino Grindi, occhi furbi e una vita da gran lavoratore. Ora potrebbe sembrare che questa prima parte sia un alzare un’ascia in attesa del colpo inesorabile. E invece no. Ciò che vogliamo fornire è solo un consiglio. Perché amiamo il personaggio e ne rispettiamo profondamente la sagacia.

Sì, perché da qualche mese abbiamo cominciato ad osservarlo, attentamente, in attesa dell’anima autentica del cionfraiolo DOC, che però ancora non emerge. Purtroppo notiamo sferzate ben dosate ma meno simpatia di una volta. Eppure i temi sarebbero tanti e tutti stimolanti. Ma non basta. Non basta certamente dire che il sindaco sarebbe un CUGLIONI perché non fa quello oppure non fa questo o dovrebbe dire quello oppure ancora questo. E l’attuale Sindaco in carica c’entra poco. Qualunque Sindaco fosse seduto lì, fosse anche l’AMATO PIERONI, non avrebbe neanche necessità di mostrare lo scudo contri i nostri pallidi strali. Non c’è bisogno di difendersi contro uno che ti dice che non gli piace ciò che fai e che i sassaresi dovrebbero indignarsi perché un cassonetto non è stato svuotato. Un esempio su tutti: francamente non siamo convinti che Tino Grindi giri la città in bicicletta e non comprendiamo tutto questo gratuito livore verso le piste ciclabili. Ma lui si indigna, urla, pedala!

SCOOP! Fonti fiduciarie ci informano che quando Gianfranco Ganau era tredicenne scrisse una lettera d’amore alla sua amata compagnetta delle Medie. Lei lo rifiutò e allora lui confessò tutto in un diario segreto, quelli con il lucchettino d’oro. Perse la chiave e fece sventrare la città a colpi di motopicco per trovarla; ricorderete i tanti cantieri aperti tra il 2006 e il 2011. Da quel giorno Sassari ha tutte le piazze ripavimentate, i giardini pubblici e altri abbellimenti involontari che Ganau neanche progettò personalmente. FACCIAMO INSIEME UNA CITTA’ MIGLIORE – diceva lo slogan elettorale. E invece ha fatto tutto da solo.

Ma Tino Grindi ultimamente è solo l’iperbole del fastidio salviniano, lui che di cultura ne ha almeno 1000 volte più di Salvini, come moltiplicare un neurone per mille, forse di più. Raccoglieremo le firme perché il GRINDISMO diventi sport olimpico: evidenziare semplicemente ciò che non va ma, PURTROPPO, non sapere più irridere nè ridere del potente di turno. E si può anche ridere, certo amaramente, quando le cose non vanno. Ma la CIONFRA è ben altro. La cionfra non è semplicemente CONTESTARE.

Perché la CIONFRA – immodestamente lo ricordiamo – è espressione di un modo di essere, una maniera di fare satira e di guardare il mondo con occhi irriverenti e pungenti, ma non astiosi. La pigliadda pa lu cùru evidenzia una genuina sassareseria, ma che va espressa con intelligenza, quella che Tino Grindi possiede senza alcun dubbio, ma che forse ha chiuso in un diario con un lucchettino dorato. E a ben poco serve sventrare semanticamente le coscienze, se la mira è stata presa di fretta.

La cionfra agonizza se diventa sfogo, urla nel buio, masturbazioni neuronali. Dunque niente più risate, solo lacrime sull’anima autentica dei sassaresi che sapevano criticare e provocare una reazione, seppure piccata e rotta di balle. Altrimenti la figura del sassarese, una volta acuto osservatore e contestatore della realtà, diventa uno che urla contro gli immigrati, contro le biciclette, contro il vento; e nel vento, si sa, anche la più fine delle polveri non si posa.

Tino, invitaci a cena, andiamo da Forica! Paghi tu, ovvio… e proviamo a riderne insieme e poi pubblicare il resoconto di quella cena su queste pagine virtuali. Noi accettiamo l’invito, senza ascia, e invochiamo che la mira della tua ricerca sia rivolta al tuo cuore, dove la CIONFRA trova custodia nel tuo sangue fiero. Accoglici e berremo con te, allora sì che potremmo urlare, ridendo insieme A ZENT’ANNI! E abà BASTHA!

Luca Losito

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