A Sassari, in Via Lamarmora, un disperato ha aperto la bombola del gas per suicidarsi e ce l’ha fatta. Purtroppo è esplosa parte della palazzina in cui abitava e alcuni vigili del fuoco sono rimasti feriti nelle operazioni di salvataggio.
Certe morti pesano su tutti noi. Più o meno, a seconda del ruolo che ricopriamo in questa società.
Non leggo però parole di indignazione da quella parte che, a suo tempo, ha scagliato le colpe per la morte del bimbo fotografato impietosamente su tutti “gli altri”, ammantandosi di tanta saggezza illuminata. Per non parlare di quelli che hanno sempre in bocca le parole “razzista” o “fascista”.
Tutto tace da quella parte, forse perché via Lamarmora è troppo vicina e si rischia di dover lasciare la tastiera per andare ad aiutare.
Ah, poi ci sono quelli che subito colgono la palla al balzo per rinfacciare al Comune che, se non ci fossero state le macchine posteggiate, i soccorsi sarebbero stati più celeri.
Pover’uomo, dico io. E non solo lui.
Per il resto c’è sempre un gran bla, bla, bla.
Mario Borghi