Sassari è la città della cionfra, dello zimino e della mirinzana. Ma c’è di più: sbirciare tra il fumo affettato della grabiglia e riuscire a guardare oltre è come leggere tra le righe di un romanzo ancora tutto da scrivere. Nei vicoli del centro c’è voglia di fare e di mescolare le culture, ed è così che spesso il profumo delle fave e dei cavolfiori si mescola con quello del couscous e del curry. Sassari ha tante anime che sanno raccontare e sanno ridere di loro stesse.

A Sassari è sempre primavera, e per cogliere il senso autentico della città bisogna perdersi tra un ebbè, un eja, un ajò, e qualche caz per virgolettare il presente.

Noi vi semmu, abà.

 

 

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