Il titolo è fuorviante. Siamo tutt’altro che in discesa. Ma tutto è relativo: in discesa non si pedala, in discesa si va all’inferno, in salita si soffre, in salita si arriva alle stelle. E poi il termine FARADDA non potrebbe che essere positivo e meravigliosamente festoso, vivendo a Sassari.
Avevamo annunciato di riprendere le pubblicazioni a tempo pieno dal primo di settembre. Abbiamo mantenuto la promessa!
Del resto proveniamo dal giornalismo sportivo, per ogni gol ci sono centinaia di testimoni, potremmo mai mentirvi?
A Sassari in questo agosto di ferie ne son successe di tutti i colori, il 14 siamo anche riusciti ad essere presenti a Palazzo di Città col nuovo Sindaco.
C’erano autorità civili, militari, religiose, accudiddi, raccomandati, imbucati… c’era anche qualche consigliere comunale.
Quando sono arrivati i gremianti, al solito, non c’era più posto. Al momento del brindisi “a zent’anni” in molti hanno avuto difficoltà ad alzare il calice.
Stretti come sardine. Da fare in grabiglia, ovvio.
Tutto nella norma, insomma. Il nuovo sindaco è stato fischiato ma quest’anno senza un motivo personale. Molti dissensi erano genericamente rivolti al Partito Democratico, a chi rema contro, a chi non rema, ad una situazione che a troppi non è piaciuta, quella delle lotte intestine: lo zimino del PD, è stata ribattezzata, sperando che per qualcuno non sia solo cannaculu.
Appena il sindaco ha varcato il portone i cori erano già pronti e collaudati. Per metà fischiavano senza motivo e l’altra metà per sport.
Ghibellino! – gli urla un colto rappresentante della nuova Destra.
Un signore attempato poco vicino raccoglie il nuovo insulto e – subito dopo aver dato ragione in vernacolo turritano al primo detrattore – urla anch’egli con quanto fiato ha in gola: VITELLINO!
C’erano i soliti, insomma, ma anche la gente giusta. Quelli che hanno incoraggiato Nicola Sanna ad andare avanti, a credere in un futuro possibile, immediato, presente. E a non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso figlio di un cielo così bello…
Cantava Baglioni del cielo di Roma, o forse d’Italia; può ben valere anche per il cielo che guardiamo da Sassari, mi pare…
Luca Losito
(PHOTO: Walter Lecis)