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Si torna a parlare della travagliata vicenda sul cambio di comando all’interno della Compagnia dei Barracelli di Sassari. Questa volta la fazione avversa al Capitano Sebastiano Sanna lo fa rilasciando un intervista su Videolina. Proprio basandomi su questa intervista voglio fare alcune puntualizzazioni dovute. Lo faccio perché spesso la medaglia ha sempre due facce e NON sempre quella che viene pubblicizzata è quella giusta. Intanto gli intervistati, Marco Solinas e
La prima cosa che mi viene in mente dopo avere letto Pierre, l’ultimo romanzo di Nello Rubattu, è: un regalo. Un regalo a quella Sassari che ospita, e a sua volta popola, Piazza Tola, uno degli emblemi della città vecchia. Pierre Niort detto lu franzesu, personaggio realmente esistito e scomparso nella seconda metà del 1900, fin da giovane è costretto a emigrare prima in sud America, poi a Marsiglia, dove
Sassari è una città speciale? A guardare il nuovo video di TurismoSassari.it sembrerebbe di sì. http://www.paradisola.it/video-sardegna/6742-video-sardegna-sassari
PREMESSA – Solo pochi giorni fa, in un provocatorio intervento su queste pagine, il profeta Michele Vargiu scriveva che a Sassari il mare non c’è ma bisognerebbe inventarselo—> http://www.sassaricity.it/sassari-da-a-mare/ PRELUDIO – Ieri il destino o chi per lui si è invece inventato una tragedia che poteva avere proporzioni ancor più gravi, stabilendo una volta per tutte che una località balneare in realtà a Sassari ci sarebbe. Platamona Platamona, paradiso dei bagnanti,
A Sassari il mare non c’è. Non so come non sia potuto venire in mente ai suoi padri fondatori, che sarebbe bastato spostarsi dieci chilometri più in là per regalare a questa città un’aria più fresca, un orizzonte più suggestivo e un futuro più turistico, salmastro e portuale. Invece a Sassari il mare non c’è. Sta lì, a cinque minuti di macchina, venti di motorino, trenta di motocarrozzella. Il mare
SASSARI – Una volta c’erano i MONUMENTEROS. Il luogo era piazza d’Italia, il loro ruolo era quello di appartenere alla categoria degli stanziali sotto Vittorio Emanuele in piedi, e non a cavallo. A loro modo facevano politica, abitavano e difendevano uno spazio urbano. Qualche giorno fa, abbiamo riso di una pseudopolitica che aveva bendato Mazzini all’emiciclo, e che fu poi sbendato da un noto arrampicatore. Invece oggi assistiamo impotenti ad
No, non è l’ennesimo bilancio sulla situazione di crisi del territorio turritano. E a càndu a li candareri vinnè ancora un poggu. Si dice che i migliori frusciacùru stiano preparando frusci per il Sindaco e chi non salta cagliaritano è… eh! Ma ciò che conta è l’anima di un popolo che rinnova la sua tradizione. Viva li Candareri, grandi, piccoli e medi. Agli altri il dito medio. (FOTO Bruno Idini)