Sarebbe un delitto non diffonderlo tra gli estimatori…
VOCABOLARIO SASSARESE
Il dialetto sassarese ha origini molto antiche, ma con il passare del tempo si è arricchito di nuovi sostantivi che rispecchiano il periodo in cui si divulga, adattandolo all’evoluzione sociale che lo ha influenzato.
Con il seguente trattato si vuole portare all’attenzione di molti queste innovazioni semantico-letterarie, a coloro che poco sanno di questo singolare e affascinante dialetto della città di Sassari.
Dal costante lavoro di Alessandro D.
- CAZ: ‘,’ (usato al posto della virgola)
- GIRAMI LI GUGLIONI: ‘ per cortesia gradirei essere lasciato in pace. Grazie’.
- FIGLIORU DI BAGASSA: allusioni dell’interlocutore sulle origini poco nobiliari della madre del ricevente.
- FATTI RI GAZZI DOI: ‘ le consiglio di non occuparsi di vicende altrui’
- PONI A Bì: mi verserebbe una bevanda. Grazie?
- MI CHE TI PARTO: di questo passo mi costringerà ad usare le maniere forti.
- ESCINE UN GIRO: l’interlocutore fa richiesta , per ragioni di prove tecniche, del veicolo del ricevente per valutarne l’efficienza .
- ESCIMENE DA CULO: l ‘interlocutore fa presente al ricevente che in quella specifica porzione di superficie non sarebbe molto indicato sostare, invitandolo a lasciarla libera.
- A TE LA FAI UNA STORIA: modalità con la quale un individuo, generalmente il maschio, chiede la mano della sua amata.
- A TI METTI? : modalità estrinseca con la quale un individuo vorrebbe ufficializzare l’avvenuto fidanzamento.
- MANCU MOSTHA!!! : purtroppo il cuore dell’amata vergine è gia impegnato, per tanto ,con rammarico si nega al principe.
- MA A CORRERE PERò: in questo altro caso la giovane corteggiata fa presente allo sfortunato condottiero innamorato che sarebbe disposta a far valere tutte le sue doti atletiche pur di sfuggire alla presenza , se pur irresistibile, del nostro principe.
- CAZZ! OGNA TRONCU DI PACIOCCIU: un sussulto fa evidenziare la particolare bellezza di una rappresentanza del gentil sesso..
- OH , EBBè? : salve , come stiamo?
- OH CAZZ EBBè? : come sopra
- COSA GAZZU VUOI? : l’interlocutore si accerta del motivo per la quale un individuo presta le sue attenzioni.
- CAZ, OGNA CECCIU : ‘Per dinci che cerchio alla testa’. Affermazione con la quale il nostro personaggio ci vuol portare a conoscenza del suo momentaneo stato psico -fisico alterato, probabilmente cagionato dall’eccessiva ingestione di bevande alcoliche locali.
- OCCIO A GA’ L’HAI?: L’interlocutore si premura di stabilire l’eventuale riferimento alla sua persona, durante lo svolgersi di un dialogo manifestando palesi intenzioni poco amichevoli.
- OCCIU A ME VI’ R’ HAI?: in questo caso l’interlocutore chiede conferma del suo coinvolgimento in un discorso che lo vede protagonista. L’ avvenuta conferma potrebbe provocare reazioni tipo definizione 6 e/o conseguenze affini.
- ARREGGA LA GRAVIGLIA : l’ora di pranzo è vicina per tanto lo chef ricorda che è giunto il momento di cucinare le vivande.’ Per gentilezza mi potresti portare una griglia?’.
- TI NI VARIA UN RAIU: espressione che riporta la memoria alle antiche guerre epiche nobiliari. In questo caso l’interlocutore spera in un imminente avvenuta di un maleficio che porti sconforto nei confronti del suo avversario.
- AZZ! OGNA SEGA: questa espressione paragona l’atto di auto-stimolazione sessuale maschile a un evento particolarmente piacevole, così da sottolinearne la reale situazione emotiva positiva.
- AZZ! OGNA PITORRA: un individuo allo specchio nota che in effetti il suo training procede a gonfie vele e che è particolarmente compiaciuto dell’ampiezza della muscolatura del torace.
- TE!! ARRASTA: in questo caso due conoscenti si incoraggiano nell’aggiudicarsi le pietanze in quanto vi potrebbe essere il rischio che esse terminino( riferimento particolare a feste, cene private , matrimoni o altro).
- NON HAI CUMPRESU UN CAZZU: modo cortese per avvertire che l’idea che si ha riguardo un determinato avvenimento non corrisponde al vero.
- EBBè MASCì!!!: dal francese ‘mon cher’(mia cara) stà ad indicare un modo assai cortese e affettuoso per richiamare l’attenzione di una vergine che ha suscitato particolare interesse nel cuore del giovane principe della contea di ‘Mont Rosell’.Questa affermazione può accompagnarsi, o essere preceduta, da un lieve sibilo vocale tipo usignolo conosciuto con il nome di FRùSCIU (dal verbo fruscià – fischiare).
- PONIMI LA FACCIA IN CURU: l’ interlocutore manifesta una certa irrequietezza causata da un disaccordo verso il ricevente, invitandolo pertanto ad intraprendere un viaggio culturale in un determinato luogo anatomico umano ,così da visionare più da vicino tale archivio ed eventualmente trovare un accordo.
- VAI IN ORA MARA: questa è una tipica espressione gioviale, ma non troppo, di colui che stabilisce un determinato lasso di tempo, in questo caso individuando l’ora, nel quale si spera che avvenga una fatalità allo sfortunato interlocutore.
- EBBÈ, MA NO ZI NI DAI?: nel rituale dell’accoppiamento il giovane condottiero, assai propenso, si accerta della disponibilità della principessa nel portare a termine detta procedura
- A FORA LI PINDACCI: è in corso una dura e cruenta battaglia tra fazioni avverse.
Allor chè l’una sta momentaneamente avendo la meglio sull’altra tanto da far pensare che vi sia la presenza di stregoni che stiano decidendo le sorti della disputa. Uno dei partecipanti o degli spettatori, invita queste oscure e malefiche presenze ad abbandonare il campo di battaglia.
Davide Diana